Come Gustarlo
Un Barolo elegante e raffinato di Castello di Verduno
Un vino rosso che rappresenta un territorio, che racconta una lunga storia, in questo caso una storia di quasi due secoli. Infatti il Barolo DOCG deve le sue origini anche all’acquisizione del Re Carlo Alberto alla metà dell’800, quando decise di avviare la produzione di un vino di qualità partendo dalle uve di Nebbiolo. L’intuito dei viticoltori piemontesi che hanno colto la qualità delle loro uve autoctone e di come queste si vadano ad intrecciare in un connubio perfetto con un territorio di altissima vocazione viticola, permette oggi di avere nu vino di fama mondiale.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
Le uve vengono raccolte manualmente in cassette forate, evitando ammostamenti che vanno ad ossidare il mosto perdendo di qualità. Le uve vengono diraspate e pigiate, il mosto con le bucce resta a macerare in tini di rovere aperti per 40 giorni con ripetute follature per la bagnatura del cappello. Dopo la fermentazione malolattica ed un tempio di maturazione in acciaio, il Barolo DOCG viene travasato in botti di rovere di Slavonia per 32 mesi, segue un breve passaggio in acciaio inox di 2 mesi, il processo si conclude con un affinamento in bottiglia di 24 mesi.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il Barolo DOCG si riveste nel calice di un colore rosso granato, al naso è ampio e complesso, ricco di note di frutta rossa matura, note speziate di liquirizia, erbe aromatiche e note balsamiche. Al palato è di grande eleganza, strutturato e corposo, tannini vellutati, quasi carnosi avvolgono il palato in un sorso pieno, una freschezza persistente che si allunga su un finale lungo dai rimandi speziati. Un vino che merita abbinamenti elaborati, carni rosse alla brace, selvaggina in umido e primi piatti con ragù di selvaggina.