Come Gustarlo
Il Barbaresco figlio del vigneto Rabajà
Dai vigneti Rabajà di Castelli di Verduno nasce questo Barbaresco DOCG Rabajà dalla notevole eleganza, capace di un invecchiamento non banale, un vino rosso che nel tempo lascia spazio a piacevoli evoluzioni degli aromi. Il Nebbiolo portato come espressione della zona di Barbaresco nella provincia di Cuneo, il fulcro di un territorio che insieme al Barolo, offre i vini più importanti al mondo, eleganti, strutturati e raffinati. Una declinazione di questo vitigno che porta con sé la cultura e la storia di un territorio ben custodita da una delle cantine più importanti di queste zone.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
La cantina Castello di Verduno per la realizzazione di questo vino rosso esegue una vendemmia manuale con cassette forate, nella prima metà di ottobre, selezionando le migliori uve che il vigneto Rabajà offre in quell’annata. Lascia macerare il vino per 40 giorni in tini di legno con la tradizionale steccatura del cappello, per poi lasciar maturare il vino per 20 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia e successivamente per 2 mesi in vasche di acciaio. Dopo l’imbottigliamento il Barbaresco DOCG Rabajà resta ad affinare in bottiglia per circa 26 mesi.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Nel Barbaresco DOCG Rabajà spicca all’olfatto un importante sentore principale fruttato di lamponi e prugna maturi. Questi ultimi sovrastano gli aromi secondari erbacei dati dal rosmarino e dalla rosa passita, senza tralasciare il sentore minerale. L’abbinamento perfetto per questo vino rosso risulta sicuramente essere una carne rossa alla brace con cottura al sangue, ma possiamo rischiare l’abbinamento con un bollito o con un brasato realizzato con il medesimo vino. La grande struttura lo rende perfetto per l’abbinamento con le carni rosse cotte sulla brace.