Come Gustarlo
Il Metodo Classico ottenuto da uve Pelaverga
La cantina Castello di Verduno realizza Spumante Brut Rosato S-ciopet che prende il nome dal termine dialettale che indica un fiore di campo (la Silene Rigonfia), che ricorda il termine onomatopeico che ricorda l’apertura della bottiglia di spumante. Realizzato con uve Pelaverga piccolo, antico vitigno piemontese da riscoprire. Spumante frutto delle Langhe, più precisamente di un vigneto che si trova nel comune di La Morra. Castello di Verduno, cerca di creare qualcosa di nuovo riscoprendo questo particolare vitigno, in un territorio oramai devoto al Nebbiolo. Viene vinificato secco e poi sottoposto alla spumantizzazione secondo le norme del Metodo Classico e affina per 36 mesi in bottiglia.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
La vendemmia delle uve di Pelaverga piccolo si ha nella prima metà di settembre, le uve vengono raccolte manualmente in cassetta e sottoposte ad una accurata selezione in vigna. In cantina le uve passano per una pressatura soffice ed il mosto fiore ottenuto si avvia alla prima fermentazione alcolica. Il vino base matura per alcuni mesi e poi viene avviata la seconda fermentazione in bottiglia secondo le norme del Metodo Classico. Lo Spumante Brut Rosato S-ciopet riposa sui lieviti per 36 mesi prima di essere sottoposto alla sboccatura, ciò dona allo spumante la capacità di evoluzione verso aromi più maturi e fragranti.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Lo Lo Spumante Brut Rosato S-ciopet ci regala un’esperienza sensoriale molto interessante, adatta agli amanti del particolare. Il colore lucido e brillante, accostabile ad un tenue rosso piuttosto che un rosato accompagna un perlage fine e persistente. Al naso i sentori fruttati di ciliegia e fragolina di bosco interagiscono con aromi più complessi derivanti dalla seconda fermentazione in bottiglia, come la crosta di pane, il tostato e la frutta secca. In bocca la freschezza è notevole e lascia il giusto spazio al pizzico di sapidità che avvertiamo sul finale.