Come Gustarlo

Un blend dai vigneti storici della cantina Venditti
L’Antica Masseria Venditti con il Barbera del Sannio DOP Barbetta si fa custode di un vitigno quasi andato perso nel secolo scorso. Le conseguenze della fillossera hanno portato allo studio in campi sperimentali l’innesto su piede americano dei vitigni autoctoni. I vignaioli dell’epoca chiamavano queste uve “Barbetta”. A metà degli anni ’50 per la popolarità delle uve Barbera (del Nord-Italia) e per la qualità riconosciuta, i viticoltori campani iniziarono quindi a chiamare così quella che era la Barbetta. Purtroppo i cloni di Barbera nazionale non davano la stessa qualità, e la Barbetta non venne più impiantata. La cantina Venditti non ha mai smesso invece di coltivare questo autoctono, le cui gemme vennero prese dal campo sperimentale di Castelvenere e impiantate nel 1968.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
Il Barbera del Sannio DOP Barbetta è il risultato di una vinificazione meticolosa, in cui le uve di Barbera al 100% da cloni autoctoni rivestono un ruolo protagonista. La raccolta manuale, pianificata con cura, avviene nella seconda metà di settembre, selezionando con attenzione il momento perfetto di maturazione zuccherina e fenolica. In cantina, un processo di diraspatura e pigiatura precede una macerazione delle bucce, durante la fermentazione alcolica avviata a temperature controllate tra 22 e 26 °C per un periodo di 16-18 giorni. Il vino prosegue con una fermentazione malolattica e una fase di maturazione, culminando nell’imbottigliamento.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il Barbera del Sannio DOP Barbetta si rivela come un affascinante rosso, con un rubino intenso e sfumature violacee che promettono un’esperienza sensoriale avvincente. Al naso, si apre con un sontuoso bouquet di frutti di bosco maturi, seguito da dolci note di mora e marasca. Un delicato tocco floreale di viola aggiunge una dimensione raffinata. Al palato, emerge con audacia, i tannini maturi e vellutati si amalgamano armoniosamente con la struttura, creando un equilibrio apprezzabile. Il finale è lungo e persistente, con richiami fruttati che persistono. Questo autentico vino del territorio trova la sua compagna ideale in piatti tradizionali, come la pasta alla genovese, e si sposa magnificamente con salumi, formaggi stagionati e carni rosse alla brace, elevando l’esperienza culinaria a nuove vette di piacere.